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COPPA DI TESTA

Dai profumi eleganti e intensi, all'assaggio è piacevolmente speziata con una forte anima tradizionale che ci riporta a sapori antichi.

Specialit_Coppa-Testa

Valori nutrizionali medi 100g di prodotto (Art. 235)

energia
1091 kj 262 kcal
grassi
18 g
di cui acidi grassi saturi
6,3 g
carboidrati
1 g
di cui zuccheri
1 g
proteine
24 g
sale
2 g
levoni_emozionale_ricette_spezie_pinoli-pistacchi

Storia
e curiosità

La storia della Coppa di Testa si perde nella notte dei tempi ed è un prodotto tradizionale dell’Emilia Romagna, dell’Umbria e delle Marche; proprio a questo salume si deve il detto che “del maiale non si butta via nulla” perché tutto contribuisce a creare delizia e prelibatezza. Nei lunghi e freddi inverni era proprio la Coppa di Testa il boccone più ambito dai contadini; un cibo gustoso capace di cancellare fatiche e crucci.

Caratteristiche
organolettiche

La Coppa di Testa è un salume unico, molto particolare, dal profumo intenso e persistente e dal gusto leggermente speziato con cannella e chiodi di garofano. Il suo impasto viene tagliato  grossolanamente, e insaporito  nel brodo con sedano, scorze d’agrume, spezie e sale. La fetta presenta chiaramente i tagli di provenienza e la consistenza è compatta.  Il colore va dal rosso, per le parti magre, al roseo, per le parti più grasse.
La coppa di testa si taglia sottile a coltello, anche se oggi alcuni salumieri la tagliano con l’affettatrice.

Abbinamenti e Vini

Il vino che tiene testa al carattere della Coppa di Testa, deve possedere una certa acidità per bilanciare l’esplosione di sapore che questo salume sprigiona. Rimanendo in zona Appennini il Chianti, non esageratamente invecchiato, fa al caso suo. Un’alternativa altrettanto interessante è il Nebbiolo, un vino dal profumo caratteristico, con lievi note floreali e fruttate. Il sapore può essere sia secco che vivace, a volte amabile, vellutato, di buon corpo.

Già dotata di gusto deciso, la Coppa di Testa si mangia con pane “sciocco”, senza sale. Gustosa accompagnata dalla freschezza del sedano, dalla dolcezza delle carote e dei pomodori. Prevalentemente si gusta come è un secondo piatto, ma è prelibata anche accompagnata da altri salumi e in Emilia Romagna farcisce le tigelle. Un tocco sfizioso è consumarla con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale.